Dal primo agosto 2015, l’INPS inizierà a pagare la rivalutazione delle pensioni stabilita dalla nota sentenza della Corte Costituzionale e recepita – parzialmente – dal decreto legge dell’Esecutivo. Il rimborso avverrà senza istanza di parte.
I pensionati con reddito da pensione pari a € 1.500,00.= riceveranno un rimborso una tantum di € 796,00.=.
Per le pensioni tra le tre e le quattro volte il minimo (1500-2000 euro), la rivalutazione per il 2012-2013 sarà del 40% dell’inflazione (2,7% per il 2012 e 3% per il 2013); per le pensioni tra quattro e cinque volte il minimo (2000-2500 euro lordi al mese), sarà del 20% dell’inflazione; per le pensioni tra i 2500 e i 3000 euro la rivalutazione sarà solo del 10%. Le pensioni d’importo superiore a sei volte il minimo non avranno alcun rimborso.
Le somme erogate il primo agosto saranno soggette a tassazione separata. Dal 2015 saranno tassate in modo ordinario.
Va da sé che chi vorrà far valere i propri diritti per l’intera somma indebitamente sottratta (e non soltanto per il «bonus» elargito dal Governo), potrà richiedere all’INPS quanto spettantegli tramite un ricorso al Giudice competente.