Gentile Avv. Ciucio, ho già pagato una parcella ad un legale che mi ha assistito in una causa di separazione, parcella di importo davvero (a mio giudizio) eccessivo per l’attività svolta (niente figli, casa in locazione). Posso agire ora contro il professionista, anche alla luce di alcuni pareri forniti da amici interpellati in merito? Grazie.
Per quanto riguarda noi avvocati, il nostro Codice Deontologico (art. 43) afferma che l’avvocato non può pretendere compensi che siano manifestamente sproporzionati all’attività svolta (o comunque eccessivi). Lei avrebbe dovuto richiedere prima del saldo al professionista una notula pro forma delle prestazioni procuratorie svolte (solitamente la distinta è suddivisa in tre voci, e cioè spese, diritti ed onorari, cui si aggiunge il 2% di cassa previdenza avvocati, il 12,5% di spese generali ed il 20% dell’ iva).
Poichè lei ha già pagato, può recarsi al Consiglio dell’Ordine di appartenenza del collega al fine di avere una valutazione sulla congruità di quanto versato, con successivo esposto qualora da tale procedimento risulti un comportamento deontologicamente scorretto dell’avvocato. Dopo ciò, vi sono gli estremi per ripetere l’eccedenza a danno di quest’ultimo.
Gentile avvocato Circio, vorrei rivolgermi ad un legale per ottenere il risarcimento e/o un nuovo intervento da un dentista che mi ha sbagliato un lavoro. Sembra che pur potendo usufruire del gratuito patrocinio, devo versare un “fondo spese” ad uno studio legale, in quanto il gratuito patrocinio è rivolto unicamente a garantire l’assistenza in tribunale o di fronte al Giudice di Pace. Grazie per l’attenzione. Cordiali saluti.