Ne hanno parlato giornali e televisioni. La suocera irrompe (in realtà già lo faceva, anche in altre sentenze) nel legame matrimoniale. La Corte d’Appello di Salerno ha posto l’imprimatur sul luogo comune secondo cui il legame nuziale spesso fallisce per colpa dell’atteggiamento ossessivo della madre di lui/di lei.

Nella realtà dei fatti, già il Tribunale Ecclesiastico aveva dichiarato la nullità del matrimonio di due coniugi della bellissima Amalfi; la Corte d’Appello doveva semplicemente delibare tale arresto.

Il caso: prima della celebrazione, il futuro sposo aveva riferito alla promessa consorte che, qualora la suocera si fosse intromessa in modo prepotente nella vita di coppia, egli avrebbe adito le fatidiche vie legali. Ovviamente, dopo soli pochi mesi, l’uomo si recava dal proprio avvocato per chiedere l’annullamento del consorzio, ritualmente pronunciato dal Tribunale Ecclesiastico salernitano-lucano, secondo il quale l’apposizione di una condizione futura fatta dallo sposo era motivo vulnerativo.

Successivamente, anche il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica si pronunciava favorevolmente al marito, dichiarando esecutivo l’annullamento.

Anche da noi, la Corte d’Appello ha verificato la non contrarietà all’ordine pubblico della sentenza ecclesiastica, poichè la cd. “condizione futura” – l’operato che avrebbe dovuto seguire la madre della sposa – era ben conosciuta  anche da quest’ultima.

Fonte, “Il Sole 24 Ore” del 13/11/08, 34 ss.