Gentile Avv. Ciucio, sono un professionista il quale ha acquistato un’autovettura con intestazione personale e non alla partita iva. Utilizzo il mezzo non solo privatamente, ma anche per recarmi dai miei clienti, talvolta lontani dalla mia sede lavorativa. Posso scaricare i costi dell’autoveicolo? (Luca, via mail)

Caro Luca, occore intendersi. L’auto da te acquistata NON fa parte dei ccdd. beni ammortizzabili della tua attività, di conseguenza dovremmo considerarla bene ad uso promiscuo qualora fosse utilizzata sia per lavoro che per utilità private. Non vi sono in realtà nel tuir disposizioni ad hoc in merito alla immissione delle res personali nell’esercizio delle arti e delle professioni: la dottrina e la giurisprudenza ritengono tuttavia che il costo di acquisto NON sia deducibile. Ciò non significa però che i ccdd. costi inerenti l’attività professionale (es. di mero impiego della medesima) ne siano esclusi, con consequenziale possibilità di deduzione di questi ultimi (sebbene, ovviamente, pro quota a forfait del 50 per cento). La classica “scheda carburante” è tipico esempio di come quanto testè riportato venga attuato nella pratica quotidiana del professionista.