Il cd. “redditometro” è lo strumento utilizzato dal Fisco per accertare redditi occulti partendo dalla analisi della capacità di spesa. Esso include:

  • aeromobili;
  • navi con stazza superiore a 50 tonnellate ed imbarcazioni da diporto;
  • autoveicoli ed altri mezzi di trasporto a motore (i.e. camper, caravan, motocicli con cilindrata superiore a 250 cc);
  • roulotte;
  • residenze principali e secondarie;
  • collaboratori familiari;
  • cavalli da corsa o equitazione;
  • assicurazioni di ogni genere (escluse quelle obbligatorie, es. rca).

La P.A. poi, in aggiunta ai risultati induttivi cui si giunge con il redditometro, deve contare anche su altre informazioni che siano indicative di capacità contributiva, attingendo a databases disponibili e cessioni di beni e servizi di lusso, quali l’iscrizione a circoli esclusivi, golf club, centri-benessere, scuole private con rette rilevanti, grandi viaggi, crociere, porti turistici.

L’accertamento sintetico si basa sulla presunzione (a favore del Fisco, ovviamente) secondo cui le spese per i consumi egli investimenti privati sostenute dai contribuenti persone fisiche, che eccedono i redditi dichiarati, sono riferibili a redditi omessi.

L’accertamento può iniziare se la differenza tra il reddito presunto e quello dichiarato (o omesso) sia di oltre il 25% e se la differenza sia presente in almeno due periodi di imposta.