Perchè si tratti di vendita (di sostanze stupefacenti) e non di consumo personale non basta verificare che la dose trovata in possesso di una persona sia oltre i limiti previsti dalla legge.
Con sentenza n. 45916/2009, la Cassazione, intervenendo sul tema dopo due gradi di giudizio in cui l’imputato era stato condannato per detenere in tasca un quantitativo di cocaina superiore al principio attivo, ha cassato con rinvio le pronunce di merito: “il fatto tipico della detenzione penalmente sanzionata non è il superamento della soglia, ma la detenzione per uso non esclusivamente personale”.
Detto in altri termini, il giudice deve prendere in considerazione, oltre al dato del quantitativo di droga detenuto dalla persona fermata, anche le modalità di presentazione, il peso totale, la presenza o meno di un “confezionamento” in dosi; insomma, no a presunzioni assolute fondate solo sulla mera quantità, ma apertura più ampia ad una teoria di valutazioni “incrociate”.